Epiphaino : recensione di Alessia Di Luzio



"Epiphaino è un libro di poesie che definirei “psicoanalitico” nella struttura e nella scelta delle tre lingue.

La successione nella triade italiano, latino e greco infatti emula ,a mio parere, l’andamento di un'esperienza psicoanalitica in cui le sedute ,com'è noto ,si basano sul discorso, sulla ricerca dell'essenza di ciò che viene detto.

Una parola che cura e che stupisce ma anche una parola che viene analizzata , costantemente interrogata.

Tutto in Epiphaino come in un viaggio analitico è basato sulla parola e di volta in volta i Temi sono sviscerati attraverso di essa : passando da una lingua all’altra, lo stesso pensiero viene tradotto nell’arco della triade. “Novae cogitationes” s'intitola il IV canto : sempre nuovi pensieri si mettono in gioco ogni volta che sogniamo.

È l’inconscio manifesto di “sogni speziati” per dirla con Campione nel IV canto : il profumo del nuovo che si presenta. Come trovandosi dinanzi ad uno specchio, possiamo vedere le tre poesie italiana , latina e greca una difronte all’altra e ammirarne la diversità e l’uguaglianza al contempo, così attraverso di esse leggiamo lettere che tra loro si mescolano formando nuove parole: Prussia Borussia, Epifania Patefacio, non temo non metuo. L'essenza delle parole ci uniscono, collante di un’umanità divisa dalla Babele delle diverse lingue del mondo . Epiphaino ne è la manifestazione.

Leggere Epiphaino ci permette di fondere ciò che in apparenza sembra non appartenerci : le parole di ogni lingua.

Come scrive Campione : “Noi fedeli seguaci della parola di Apollo”.

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