Santina Favolla :la masciara bianca recensione di Rosanna Galtieri.




Santina Favolla è un racconto fantasy che ha come protagonista una bambina, poi adolescente e giovane donna, che, inaspettatamente, scopre di avere poteri magici e di possedere una doppia natura, creatura umana e al tempo stesso marina, di essere anche, appunto, un granchio favollo.


La narrazione è scorrevole, di facile e piacevole lettura, l’intreccio è accattivante, ma un pregio dell’opera è il suo carattere “aperto”, in quanto la profondità del testo potrà essere colta ad una lettura più attenta, che renderà ancora più godibile la fruizione del racconto.

Infatti, non a caso, questo si colloca in un tempo ed in uno spazio ben precisi, un borgo antico sul mare, nel 1918, all’indomani della fine del tragico primo conflitto mondiale, quando, sullo sfondo, non appare ancora domata l’epidemia della spagnola.

Di fronte ad un mondo tradizionalmente gravato di problematiche complesse, il Sud d’Italia in questo caso, accentuate dalla contingenza storica, la forza dei miti, della fantasia, dell’immaginazione di un’altra dimensione, anche favolistica, sembra voler fare da contraltare alla brutalità della realtà e al tempo stesso soddisfare quella ricerca di senso dell’esistenza, presente sempre e particolarmente nelle condizioni più difficili.

I riferimenti storici, le tradizioni popolari, riportate dall’autore tramite un’ accurata ricerca, il substrato costituito dai miti del mondo greco e latino, le citazioni relative alle civiltà orientali non appesantiscono il racconto, ma lo sostanziano, fornendo al lettore delle suggestioni coinvolgenti.

Infine, ricorrono alcune tematiche presenti anche in altre opere di Guglielmo Campione: l’ evocazione del passaggio dall’infanzia all’adolescenza e alla giovinezza, l’interrogarsi sull’amore, che dalla fase iniziale ed esaltante dell’innamoramento deve diventare “adulto”con fatica e saggezza, e il tema della morte, che appare tanto più accettabile quando più si comprende che il distacco dalle cose umane potrà rendere “leggeri” e quindi liberi.

Consigliata senz’altro la lettura!

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