stasera
complimentandomi col miliardo di stelle
di questo cielo terreno
di porti e bordelli
dove l’amore
sbatte
come una vela stracciata
su corde tese
da pirati e
mercanti di sogni speziati.
L’interpretazione di questi versi potrebbe essere rivolta al Supremo come ad una donna.
Se considerato nella sua accezione spirituale è il Sentimento per eccellenza, quello più alto, che porta il poeta a riscoprire, con animo grato, le bellezze del creato nonostante lo squallore tipicamente umano “di porti e bordelli”.
E’ anche l’amore platonico verso una donna quando ispira “nuovi pensieri” e gli alleggerisce l’animo facendolo volare verso “sogni speziati”, promesse di gioie future.
E’ l’amore fisico, carnale quando “sbatte come una vela stracciata su corde tese da pirati e mercanti”.
Ma in Epiphaino c’è anche di più.
C’è l’amore universale che tracima da molte liriche come per “Tempo che fugge”. Ed è l’amore profondo e intenso che alberga nel cuore di Campione e che lui getta, come un seme di speranza, nel fertile terreno della poesia per chiunque voglia raccoglierlo e farlo sbocciare, un esempio ne è “La mandorla dei suoi occhi”.
C’è l’amore per le piccole cose in “Tu potrai”, per i gesti quotidiani “Nel fondo dei fondi”, per la sua terra in “Nicola cuore di popolo”.
Non è un amore semplice perché è un sentimento fatto di fughe, di dolore e sofferenza ma anche di riscatto e pace, di solidarietà e fratellanza, di pacatezza e umiltà.
E’ un amore a tutto tondo che commuove e incoraggia, rafforza lo spirito e rinvigorisce gli altri sentimenti positivi punzecchiando le coscienze in dormiveglia o precocemente appassite che hanno dimenticato la suggestione delle emozioni.
Oltre ad incoraggiare a leggere questo prezioso volume, posso aggiungere poco che non sia stato già detto e analizzato da Mariano Grossi, approfondimento del quale condivido ogni parola.
Lasciatevi cullare, dunque, dall’ars poetica personalissima di Guglielmo Campione.
Dal suo stile classico, poco comune, spesso aulico ma sempre fine e ricercato.
Non è snobismo, ve lo assicuro: è garanzia di eccellente poesia e godetevi anche le preziose nonché dirompenti e avvolgenti traduzioni dei medesimi versi, in latino e greco, di Mariano Grossi.
La lettura di Epiphaino è un’esperienza letteraria unica, che capita poche volte nella vita e che vi raccomando vivamente di fare.
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