Che cos’è la poesia?
Nel mondo in cui viviamo esiste ?
Ci interessa ancora leggere un testo poetico quando siamo tutti concentrati sugli smartphone dove i messaggi vengono ridotti a semplici, tvb, mi manki, a dp ?
Oggi giorno comunichiamo con gli short message, veloci, comodi e convenevoli a farci risparmiare tempo.
“CVD NN HAI CPT QST TXT”, recitava a tutta pagina il testo di una campagna pubblicitaria diffusa attraverso i principali quotidiani italiani all’inizio del 2008: «per capire meglio il linguaggio di tuo figlio Vodafone ti offre la Guida all’uso responsabile del cellulare» (seguiva la traduzione del messaggio: «come volevasi dimostrare non hai capito questo testo!»).
Siamo sicuramente più abituati a decodificare informazioni di questo genere che un testo poetico.
Dunque parlare di poesia in questo momento parrebbe utopistico.
Sembra quasi che la poesia non abbia più nulla da dire perché il suo linguaggio è incomprensibile ?
E allora perché mai leggere poesie?
Se il linguaggio è difficile, ricco di metafore e altre figure retoriche esso forse non può essere al passo coi tempi del linguaggio contemporaneo ?
Non è ritenuta come un componimento moderno ma piuttosto antico e in disuso ?
Forse perché non la conosciamo abbastanza?
Quando ho chiesto ai miei alunni cosa fosse per loro la poesia sono rimasti zitti per dieci secondi, hanno cercato la risposta dentro di loro e poi qualcuno ha declamato che la poesia è espressione, è dire ciò che si sente, è quando parli d’amore, è un sentimento.
Non avevo mai spiegato loro cosa fosse la poesia, lo hanno ripescato nell’inconscio.
Dunque la poesia è insita in ogni uomo;
Essa esiste, è in un posto che non sappiamo, un po’ come i sogni e nel momento opportuno ci tornano in mente e come i sogni ci nascondono tanti significati più profondi di cui non siamo subito a conoscenza.
La poesia è dentro di noi quindi ed è più moderna di quanto non lo siano gli sms, perchè sicuramente può darci le risposte che tante volte cerchiamo sui social e non troviamo.
Ai ragazzi la poesia oggi si rivela soprattutto tramite le canzoni.
La musica trap è la più in voga tra le giovani generazioni ed è una forma musicale dai ritmi rallentati che ipnotizza e dove l’uso dell’elettronica è sempre presente. Le tematiche sono cupe e minacciose, relative al tema della droga, all’abuso di alcol, alla povertà, al disagio, alla criminalità, che oggi non fanno più paura. D'altronde i ragazzi di oggi sono nati in piena globalizzazione, in cui il rispetto delle regole non esiste più.
E proprio questa sregolatezza che è presente nei testi delle canzoni trap, dove i giovani si sentono dei supereroi con le loro magliette Vans e iper larghe.
Eppure parliamo di un genere che presenta tutte le caratteristiche della poesia, dalle figure retoriche fino alla capacità di parlare in rima che nel trap si cantano con effetti digitali come l’autotune che permette a un artista di essere intonato anche se non lo è .
Le Rime sono più lente o più veloci di quelle tradizionali, ci sono giochi di parole e incastri composti da elementi ripetuti.
E poi il ritmo, la metrica che è preponderante e conta più della voce. E proprio l’utilizzo di metriche particolari, che spesso si ripetono è il terzo elemento che contraddistingue la trap.
Molti giovani innamorati probabilmente hanno alle orecchie musica trap.
Il trap è considerato un genere romantico, elegante, capace di suscitare le stesse emozioni che produce un testo poetico che parla d’amore o di paesaggi.
Ma se andiamo a sentire rime del tipo:
" Dicono il dinero non è todo (hu),
mi piace lei perché ha il culo sodo" ci troviamo di fronte ad un'eleganza e a un romanticismo piuttosto sui generis.
Ma allora chi legge la poesia in Italia ?
L’Italia è il paese dove si legge di meno e di poesia quasi nulla.
Gigi Proietti diceva che la poesia va amata sin da piccoli, dalla scuola ed oggi la conosciamo in effetti troppo poco.
A leggere maggiormente le poesie in Italia sono le donne di età compresa fra i 20 e 30 anni. Ho chiesto ad alcune di loro che cosa pensassero della Poesia , hanno apprezzato l’intervista e mi hanno risposto con molto entusiasmo.
C 33 anni: “Per me la poesia c’è: anche una frase di una canzone che voglio dedicare al mio uomo è poesia. Il punto è che mi deve suscitare qualcosa.”
T. 28 anni: “È un sentimento inespresso”.
S. 35 anni: “Un viaggio in terre sconosciute e un tuffo in un mare di emozioni”.
R. 35 anni: “È un modo per cantare la realtà che ci circonda, rendendola elegante e immortale”.
A. 33 anni: “Un modo complicato per esprimere concetti spesso semplici, è una forma d’arte non per tutti”.
D. 36 anni: “È lo specchio della nostra anima”.
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