DI CUOR MALEFICIO : IL.PENSIERO POETICO COME DETERRENTE ALLA VIOLENZA IN AMORE


 Di Cuor Maleficio” presenta 75 Nenie e 8 Frammenti sul Disamore e il Disincanto, in un’edizione che raccoglie anche la prima parte del “Il lungo cammino del fulmine” del 2005 intitolata Amore e Disamore, entrambi scritti anni fa, in un’altra epoca del pensiero ,nell’arco di tempo che va dal 1976 al 1990.

Il Disincanto da Disamore, ha origini antiche, come magistralmente scrive nella postfazione al volume il filologo classico Mariano Grossi nel suo saggio 
Le Nenie in “Di Cuor Maleficio” e la poesia d’amore latina e greca.

Il tradimento e l’abbandono sono il roveto che conducono al disincanto, quella situazione spirituale che segue alla delizia, la meraviglia, il sogno, lo splendore dell'amore tradito e lo rilegge, con maggiore o minore cinismo, come un'illusione, una visione deformata della realtà, lo scioglimento da un influsso magico.

 Il Disincanto può purtroppo anche deflagrare nella rabbia, nell'odio, nella malinconia, nella nostalgia, nella ferita narcisistica, nei fantasmi d’abbandono che riattualizzano, con una regressione, una relazione primaria, quella materna non sufficientemente accudente.
 Il Disamore richiama la perdita dell'oggetto d’amore idealizzato nell'innamoramento.

Le Nenie, intese come canti di lamentazione luttuosa hanno in sé, paradossalmente però, un tesoro poiché per lo meno s’interrogano, stanno nel dolore, non lo evitano, cercano espressioni lirico simboliche di sublimazione e introspezione nella scrittura, rappresentando la testimonianza di un'epoca in cui il.pensiero era presente ed esercitato e, al contempo, una proposta in un'epoca come quella attuale, caratterizzata invece dall'assenza di pensiero e consapevolezza emotiva che consegna mani e piedi gli uomini, traditi o abbandonati, 
all'acting out criminale, all'evacuazione indigerita dell'odio nella violenza e nell'omicidio(oggi femminicidio).

Che può fare per tutto ciò uno scrittore?

 Egli, di fatto, ha un potere solo su chi corrisponda ai suoi testi con immaginazione “empatica”.
C'è allora purtroppo poco da stare allegri da questo punto di vista, se leggiamo i dati recenti che classificano l'Italia come uno degli ultimi paesi d'Europa per numero di lettori di libri, soprattutto fra i maschi. 
Ma tant'è!
La capacità di pensiero oggi è sempre più carente e consegna ineluttabilmente i maschi feriti dal disamore di oggi, narcisi, perfezionisti, spavaldi, ma fragili e permalosi, sempre più, nell’esiziale galera compulsiva delle dipendenze patologiche e dei social network, unici poveri testi di lettura, e soprattutto nell’impulsività reattiva e violenta nei confronti delle donne e di tutto ciò che non viene riconosciuto dal conformismo del gregge del gruppo.o che 
non ulula con i lupi, come scrivevano nel 2014 Eugenio Gaburri e Laura Ambrosiano.

 Molte ragazze d'oggi purtroppo, ancor prima d’esser vittime dei maschi violenti, sono spesso anche sfortunatamente colluse inconsciamente con i loro violentatori e anch’esse detentrici di un'analoga inconsapevolezza emotiva che le priva di capacitá di pensiero e sublimazione a loro volta.

A tutti e tutte loro è dedicato questo libro.

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