Il nuovo romanzo di Nino Greco "La Tana del Fajetto" : un magico luogo uterino e senza tempo di un discorso sul Padre. Recensione di Guglielmo Campione









In una Calabria senza tempo, sospesa nei secoli, in una buca posta su un costone di tufo e pietra arenaria, scosceso e percorribile solo dalle capre di montagna ,  Ntoni e Angelo, due adolescenti figli di contadini, trovano una pistola tedesca Luger della prima guerra mondiale.

La pistola appartiene al Massaro e malavitoso Ciccio Serranolegato da loschi rapporti d’affari con compare Bruno  uomo di fiducia di Compare Ciccio, guardiano delle proprietà dei baroni Ruffo.

La pistola era servita per ferire Martino guardiano dei nobili Casale che non era in buoni rapporti col guardiano dei Ruffo, per questioni di limiti territoriali delle proprietà.

Ciccio Serrano ferisce Martino per far cadere falsamente la responsabilità su compare Ciccio in modo da prendersi la guardiania dei Ruffo o spartirla con compare bruno . L’ambizione era avere maggiore potere sugli uomini .

Compare Bruno Capo Anta o squadra dei contadini , svillaneggiaPeppe il padre di Angelo uomo taciturno , onesto e infaticabile contadino, prono ai voleri del suo capo più per sofferto realismoche per debolezza e vigliaccheria , necessitando di controllare le proprie reazioni d’orgoglio ferito per non perdere il lavoro .

Angelo, figlio  adolescente di Peppe, si ribella alle violenze di compare Bruno e lo affronta virilmente , in prima battuta costringendolo a recarsi a prendere l’acqua per i contadini, in un secondo momento scoprendo la sua tresca con Ciccio S
errano , ricattandolo e togliendogli potere .

Ipadre di Angelo però , dinanzi a tutti gli altri contadini,comunica e testimonia il suo disaccordo sul comportamento del figlio .

Disaccordo che resterà tale fino ad arrivare ad un vero ostracismo muto e risentito che coincide con l’uscita di casa di Angelo e al divieto che possa essere contattato persino dalla madre ,  protraendosi fino al suo matrimonio , cui a nessuno della famiglia è permesso di partecipare ed alla partenza per la guerra fascista in Libia. 
Il padre non si opporrà al matrimonio ma non presenzierà.

La comunità deve poter essere resa testimondella sua fede incrollabile nella legge del Padre

La pistola luger tedesca della prima guerra mondiale rubata a Ciccio serrano è un simbolo:

la virilità è conquistata attraverso un atto anti sociale, una lotta violenta, in cui Angelo animato da istinto reattivo adolescenziale ma anche da coraggio e forza maschile vince il nemico del padre e della comunita dei maschi contadini, segnando uno scarto trans generazionale, introducendo una novità : si puo non subire la legge ma cambiarla.

I figli ,Angelo e Ntoni, si coalizzano contro i padri, contro l’autorità ma soprattutto contro l’abuso di potere che rappresenta l’aspetto brutale del maschile paterno . Contro di esso soprattutto si scagliano i giovani della seconda meta del secolo scorso, non a caso successivo alla guerra e alla shoah : un maschile poco elaborato, poco pensato fino ad allora ,ma solo frutto di un cieco avvicendarsi di generazioni , stili di comportamento e codici indiscutibili .

Con Angelo e Ntoni il  maschile pare invece qui chiede di mettere in discussione un certo tipo di autorità di cui , pure, subisce il fascino perverso. 
Un ambivalenza iniziale affligge Angelo che da una parte difende il padre ma finisce per fare il capo violento come Compare Bruno.

Il padre Peppe però si pone come ostacolo dichiarato a questa perversione del potere.

Tutti i contadini della comunita maschile devono sapere ed essergli testimoni che è così, la faccenda non deve limitarsi ad un conflitto privato fra padre e figlio.

Angelo, come un adolescente contemporaneo , vive una vicenda tutta maschile, d’iniziazione
sociale in cui passa da essere vittima dell’istinto reattivo a farsi soggetto di pensiero e di discernimento .

Angelo non comprende all’inizio il padre che, invece di ringraziarlo per aver reagito violentemente alle angheri delcompare Bruno e imponendosi come leader con gli stessi mezzi e all’interno di un codice maschile violento e prevaricatore, ne stigmatizza l’essere fuori dalla legge.

Il padre, coerentemente, invece, guarda piu in la dell’qui ed ora della vendetta, dell’orgoglio ferito, della rivolta biologica dell’ adolescenza che si costruisce attraverso il “No”, il prendere le distanze dal Padre e le altre autorita ad esso assimilabili, per costruirsi autonomamente come uomo .

Peppe permette che Angelo si allontani per costruirsi ,ma torni come custode della stessa legge.

Il figlio deve essere iniziato ,staccandosi dalla madre , provando  a cimentarsi con l’autorità estranea alla famiglia , con il conflitto, con la guerra .Deve poter sbagliare, deve poter fare famiglia, andare in guerra, tornare, riconciliarsi col padre , 

Questa iniziazione dev’ essere testimoniata dalla comunità per permettere  una percezione tranquillizzante dell'individuo nel rapporto con la sua temporaneità e con la sua mortalità
Un rito di passaggio o d’iniziazione è un rituale che segna il cambiamento di un individuo da uno status socio-culturale ad un altro, durante il suo ciclo vitale .
Il rituale si attua, il più delle volte, in prove diverse.
Da questo punto di vista la tana del fajetto è il racconto di una iniziazione maschile in cui le varie prove cui si sottoporrà Angelo rappresentano riti di passaggio che permettono di legare l'individuo al gruppo, ma anche di strutturare la vita dell'individuo a tappe precise.
I riti di passaggio sono molto importanti per l'individuo, per la relazione tra l'individuo e il gruppo e per la coesione del gruppo nel suo insieme.

L’antropologia dei riti iniziatici c’insegna che nella prima fase l'individuo viene separato dal contesto in cui si trova (es. l'individuo viene mascherato e portato in un luogo lontano e separato dal mondo), nella seconda attraversa una passaggio simbolico che rappresenta il culmine della cerimonia (es. affronta una prova), nella terza viene reintegrato alla sua esistenza con un nuovo status sociale. Angelo viene separato dal padre e dalla madre, parte per la Libia, affronta la prova della guerra, del carcere, infine viene reintegrato con il nuovo status sociale di uomo fatto.
Il rituale è un potente atto sociale che proprio nel momento in cui l'ordine sociale viene alterato dagli eventi ricrea un nuovo stato sociale, differente da quello precedente. È un atto creativo che costruisce la realtà, che produce i mutamente sociali, non che li segue.
Da sempre l’essere umano ha bisogno di riti di iniziazione che lo accompagnino verso la successiva fase evolutiva rispetto a quella in cui si trova nella sua personale fase di vita.
I riti non esistono più nella nostra cultura,neanche il servizio militare , lo scoutismo, certi riti come il battesimo e la cresima o i rituali di iniziazione esoterici e Nino Greco ci riporta nella sua Calabria  con un racconto che è  anche una viva testimonianza di antropologia contadina per ricordarci il loro profondo senso vitale ed evolutivo
Se questi riti sono stati eliminati non è venuta meno la loro necessità per i maschi adolescenti com’è possibile osservare oggi nelle varie forme di devianza e psicopatologia giovanile contemporanea.
Si deve supporre, quindi, che, dall'adolescenza in poi, l'individuo, in modo automatico e 'istintivo', cerchi un rito di iniziazione e un qualche iniziatore. 
In altre parole, il processo di diventare altro, ha bisogno di accompagnamento e protezione. Inoltre, è necessario che tale processo si completi assumendo la forma di rito, perché solo all'interno di questa cornice è possibile dare conto della sacralità del suo punto di arrivo: il senso della propria identità.
Gli iniziatori di Angelo sono suo padre Peppe che pur in silenzio sembra aspettarlo , esprimendo disaccordo ma non impedendo che compia le sue tappe,

Il Tenente , ricco colto e monarchico , uomo equilibrato e avveduto, compagno di cella  per un episodio di eroismo maschile a difesa del suoi soldati mandati allo sbaraglio in libia, che insegna a d angelo e ntoni un modo piu adulto di porsi , il discernimento . 

Un cammeo è dedicato alla figura iniziatica dell’anziano uomo elegante panciotto papillon e cappello a larghe tese che porta al bavero della giacca un rametto di acacia : protegge ntoni e Angelo dalla fuga dal carcere e dalla diserzione portandogli giacche e maglioni e “ indicandogli la strada del ritorno “.
Serve una guida che, con l'autorevolezza dell'avere già attraversato quella fase, certifichi l’iniziazione. 
Serve una figura, autorevole, stimolante, ma che protegge, segnala i limiti, contiene, e cerca di mettere insieme  questi aspetti diversi .
Come viene percepita la debolezza e come si tenta il suo superamento è questione decisiva: un padre insegna la ferita, la sconfitta, la separazione ma anche la relativizzazione e il discernimento : ferito non vuol dire morto, ci si puo rialzare, tante cicatrici tanto onore .Il bisogno di iniziazione muove dalla percezione di una propria incompiutezza 
Il valicare i confini, il trovarsi 'dall'altra parte' è un aspetto dell'esplorazione dei confini di competenza maschile. 
In questa esplorazione, prendono consistenza i compiti del maschio di conoscenza dell'esterno, di ricerca creativa di forme nuove, di dimestichezza con il pericolo, di preparazione alla funzione di responsabilità verso un nucleo di individui e di protezione di un confine. 
La trasgressione è la capacità di verificare la norma sconfinando .
Essere creativi è opposta, se non avversaria, alla materna conservazione del contenuto.
Si comprende l’attrazione maschile per i territori non ordinati e la disponibilità al conflitto con l’autorità: la funzione maschile-paterna è quella di disporre le regole. 
Esse devono essere smontate per acquisire la capacità di costruirle..
Nell’iniziazione è avviato un cambiamento drammatico, con caos nella fase di passaggio perché si perdono le precedenti certezze e non se ne ha ancora di nuove .
Il 'finire nei guai' è un metodo maschile per apprendere il mondo.
Il padre comunica però orgoglio per ciò che è contenuto all'interno dei propri confini, e permette di vedere le possibili conseguenze negative delle situazioni di pericolo sul valore del soggetto (essere distrutto)
Il modo materno è materia che nutre in modo endogamico.
Il modo maschile guarda ad altro si riferisce ad un “altro” nuovo da scoprire apre al mondo . all’esogamia.
La madre di Angelo protegge, nutre perdona, sostiene, mantiene illegame col figlio attraverso l oggetto simbolico transizionale del bucato sporco che ritira sotto un albero ( l’albero è uno dei piu importanti protagonisti simbolici del racconto del rapporto fra micro e macrocosmo , fra terra e cielo, fra radici nella tradizione e ali della liberta individuale dal clan) segreto ( come  è un segreto condiviso a due  la tana del fajetto e la buca  d’ulivo dove Angelo e Ntoni  trovano e nascondono la pistola) e noto solo a loro due, e gli fa ritrovare pulito, pur senza cercare di vederlo , nel rispetto del codice paterno e della sua messa al mando sociale del figlio antisociale.

Virgo dolorosa, la madre subisce gli ordini ,del marito e padre di angelo ,di scomunica sociale del figlio. 
Il padre non fa comunella con angelo perche lo ha vendicato dalle villanie di compare bruno. Sarebbe facile, istintivo: il padre accetterebbe il discorso del figlio di attacco alla legge . ma il padre è la legge, dura lex sed lex.

Una sottomissione femminile solo apparente perché il padre nell’incontro finale ,casuale, con  Angelo che torna disertore e fuggiasco dalla guerra, gli dice per prima cosa di riunirsi al Femminile, la Madre Donna Caterina e la moglie Rosa. 

La figura femminile, appena accennata nel romanzo , rappresenta invece il perno simbolico di un sistema che se è certamente saturato dal codice maschile appare segretamente incentrato sulla potenza arcana della figura della Donna.

Un incontro che l ‘autore non satura , non descrive, lascia in sospeso , e per questo rappresenta un ancora piu potente dispositivo per l’immaginario.

Angelo tornerà dalle sue donne .

Non sappiamo da chi andrà per primo.

Ma  è significativo che la prima cosa che Angelo  fa dopo l’incontro con il padre è andare a rimettere la mano nella buca(femminile) dell’ulivo dove è ancora nascosta la luger , ancora li ad aspettarlo : pistola nome femminile d’un simbolo maschile : la conjunctio oppositorum è così compiuta.

La pistola, custodita in un magico antro ligneo uterino non viene  mai usata dai ragazzi : è una forza  violenta maschile potenziale che deve fare i conti col femminile che la contiene, la nasconde, la preserva. 

Angelo va si all’incontro con le sue donne ma andando a riprendere la pistola simbolica : si riunisce al femminile ma non piu in senso fusionale, mantenendosi distinto come uomo.




















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